Tabelline!
Andrea Murru | 28 Dicembre 2014Se frequentate la III elementare, probabilmente state studiando le tabelline.
In questo caso, potreste trovare utile il quiz che trovate su questa pagina.
Approvato da Sofia!
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Se un investitore azzecca sei volte su dieci è bravo.
Se azzecca sette volte su dieci è molto bravo e fortunato.
Se azzecca otto volte su dieci è bugiardo.
Warren Buffett
Mentre facevo un po’ di pulizia sull’HD, ieri mi sono imbattuto in una cartella che conteneva la mia tesi di laurea.
Devo dire che non mi ricordavo di averci fatto tanto lavoro! E neppure di aver affrontato tanti argomenti d’interesse, pure abbastanza attuali. Mi piace in particolare l’attenzione dedicata alla significanza dei risultati ottenuti, con considerazioni decisamente apprezzabili anche dopo tanto tempo.
Interessante anche il lavoro di programmazione, codice sorgente decisamente ben strutturato, considerando la complessità di alcune implementazioni (come le reti neurali localmente ricorrenti e tutta la parte degli algoritmi genetici).
Insomma, non nego che mi abbia fatto venire un po’ di voglia di riprendere in mano la questione … se qualcuno è interessato i sorgenti e tutta la documentazione, sono a disposizione!
Nel frattempo, potete dare un’occhiata alla presentazione (utile per farsi un’idea) oltre che alla tesi vera e propria.
Tra i nomi emersi in questi ultimi giorni per la nomina a Presidente della Repubblica, io personalmente sceglierei ( in quest’ordine ) Emma Bonino, Stefano Rodotà o Gustavo Zagrebelsky. Purtroppo non credo che nessuno dei tre abbia reali chance di successo. Sono infatti tutti invisi ai cattolici e Rodotà e Zagrebelsky anche a Berlusconi.
Interessante però analizzare il comportamento dei diversi partiti; di alcuni mi sfugge la ratio.
Il PD lo vedo preda di un delirio di onnipotenza misto ad una totale incapacità di Bersani di capire la situazione e accettare un reale cambiamento. Anche una soluzione di “forza” (Prodi) avrebbe una sua ratio, ma certo anche delle conseguenze pesanti … non credo che ne abbiano il coraggio.
Il comportamento di Grillo ( quello del M5S non esiste e/o non ha rilevanza ) è invece assolutamente coerente con la sua linea di pura “distruzione” senza alcun altro reale obbiettivo ragionevole: se avesse avuto anche la minima intenzione di ottenere qualcosa (ovvero collaborare nell’indicazione del Presidente), avrebbe fatto sì le “quirinarie”, ma si sarebbe offerto di votare per uno qualsiasi di quei dieci nomi che avesse trovato l’accordo anche di altri partiti. Ma evidentemente il rischio di riuscire davvero a far eleggere uno di quelli era inaccettabile… Come farebbe poi a sparare a zero sulle future scelte di un Presidente che anche lui ha scelto ?
Berlusconi non capisco invece cosa stia cercando di fare: credo che dovrebbe puntare realisticamente solo ad evitare scelte fortemente non gradite (Prodi), possibilmente mostrandosi portavoce di un cambiamento. Se fossi in lui indicherei pubblicamente una cerchia di nomi ( 5 o 6 ) tra quelli con il massimo consenso popolare, tra cui certamente anche Emma Bonino, chiedendo (sempre pubblicamente) una convergenza con il PD (ma anche con Grillo). Vorrei vedere il PD a puntarsi con Prodi o Grillo a parlare di inciucio…
Ma niente di questo succederà davvero. Mi voglio lanciare in previsioni: il prossimo Presidente della Repubblica sarà uno tra Franco Marini, Giuliano Amato e Romano Prodi.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Riflettendo sui mali del mondo (e sui miei personali), oggi mi sono accorto di come esista una continuità inaspettata tra le piccole (grandi) cose di tutti i giorni (soprattutto i “mali”) e i grandi temi dell’esistere, dalla cosmogonia al significato dell’esistere, alla morte.
Talvolta infatti piccoli fastidi quotidiani o insoddisfazioni e problematiche personali (magari economiche) non solo affliggono il nostro esistere singolo, ma trascinano in fondo all’abisso dell’infelicità anche l’universo, la realtà tutta, nel senso che per tale infelicità e sofferenza viene ricercata una spiegazione esterna, una giustificazione assoluta e superiore.
Lo stesso fenomeno avviene anche per fenomeni “gioiosi”, anche se (sfortunatamente) è più facile trovare l’assoluto nella sofferenza che nella gioia (almeno a parole).
Ha appena senso a riguardo riflettere sul fatto che le condizioni oggettive non sono per nulla il centro del problema, visto che a condizioni oggettivamente “equivalenti” corrispondono visioni del tutto differenti (anche da parte della stessa persona!).
Al contrario considerazioni del tutto astratte e lontanissime da noi, possono in alcuni casi produrre degli effetti del tutto immanenti, molto oltre la ragionevolezza. Ad esempio anche nei bambini, la consapevolezza che la Terra e il Sole un giorno (lontanissimo, ma non ha rilevanza) finiranno è davvero inaccettabile. Talmente inaccettabile che, in molti, questa sorte di morte assoluta (della propria specie, dell’universo tutto) porta ad accettare qualsiasi altra “spiegazione” alternativa: Dio, l’anima, il paradiso, …
E sono talvolta oggetti “banali” (per Leopardi è in questo caso la siepe) a fare da tramite, come se fosse l’immanente a “spiegare” l’assoluto e viceversa l’assoluto a fornire un senso all’immanente.
Anche persone “insospettabili” subiscono in qualche misura questo meccanismo, che è forse semplicemente la capacità di astrarre legata alla ricerca di significato. In particolare non è certamente da confondersi con un fantomatico “desiderio di spiritualità”, che al massimo può rappresentare un caso particolare: certamente alcuni comportamenti “estremi” (ma anche molto diffusi) non hanno nessuna valenza religiosa. L’amore e il sacrificio dei genitori, o il sacrificio (anche estremo) per motivi sociali (ad esempio in guerra) ne sono esempi inequivocabili: gesti estremante immanenti che sono il tramite quotidiano verso l’infinito.
Carino questo questionario che misura, sulla base della risposta ad una serie di domande significative, la propria posizione politica, rispetto a quella dei movimenti in corsa elettorale.
Il mio risultato è abbastanza vicino a quello che pensavo, anche se ci sono almeno 2 problemi nel calcolo dei risultati:
Comunque, per quanto mi riguarda, questo è il risultato.
Di questo comico filmato, nel quale non si può certo dire che Benedetto XVI faccia una bella figura, l’aspetto più interessante è senz’altro l’atteggiamento vergognosamente ossequioso del pubblico presente e del “giornalista” che presentava l’avvenimento.
C’è una sola categoria le cui “gesta” suscitano un simile incondizionato e ingiustificabile plauso: i neonati, cui frotte di devoti genitori, tributano adoranti incomprensibili plausi per qualsivoglia insignificante attività.
Ad un certo punto il “giornalista” dice:
“[…] al Santo Padre è stato portato un un tablet dal quale egli scrive il suo primo breve messaggio in 140 caratteri su twit (?) […] ecco il Santo Padre che in questo momento ha inviato il primo tweet […]”
Ma è possibile riuscire a dire tante ossequiose falsità in così pochi secondi ? E’ evidente una straordinaria attitudine, non condizionata neppure dalla presenza delle immagini che fanno impietosamente emergenere la verità ?
Intanto è evidente che Benedetto XVI non ha scitto nulla e che non era assolutamente in grado di farlo: perchè non dire semplicemente che si appresta a inviare un tweet ?
Ma il peggio è il seguito in cui al tragicomico fallimento anche nella semplicissima attività di invio (per la quale viene prontamente sostituito da un collaboratore), fa seguito uno srosciare di applausi e l’incredibile affermazione che “il Santo Padre ha appena inviato il primo tweet” !
Oggi è il primo giorno di scuola della mia stellina, Sofia. Cliccando sulla foto potete vedere una raccolta di foto relativa a questo importante (per noi genitori e soprattutto per lei) e gioso giorno, una delle prime tappe della vita di ogni individuo.
Oltre gli aspetti privati (ovviamente per me assolutamente preminenti in questo caso), questo primo giorno di scuola ha sucitato in me una serie di considerazioni credo di carattere abbastanza generale.
Si fa infatti un gran parlare circa il degrado delle scuole (pubbliche in particolare), sulla scarsità di mezzi, di personale, sulla inadeguatezza delle strutture e dei servizi offerti, il tutto in un’ottica di progressivo ed inarrestabile peggioramento legato ai tagli alle risorse (economiche) destinate alla cultura in generale e all’insegnamento in particolare.
Ebbene, la mia esperienza diretta è del tutto diversa: la scuola (pubblica) di Sofia ha una sede dignitosa (con palestra, giardinetto ed anche un campetto da calcio) con classi di meno di 25 alunni, assicura sia il tempo pieno che quello parziale, ha un ottimo servizio mensa e dispone di un’aula multimediale. Le insegnanti mi sembrano preparate e motivate (e conoscono anche inglese ed informatica), oltre a portare avanti attività di diverso tipo ( compreso l’uso di una fornace per cuocere l’argilla ) con un eccellente grado d’integrazione con i genitori ( talvolta anche protagonisti di “lezioni” formative relative alla loro professione ). Anche il personale non docente è gentile e qualificato in modo che (almeno io personalmente) non mi aspettavo.
Dulcis in fundo, hanno anche organizzato uno spettacolo di giocoleria oltre ad aver abbellito la scuola con palloncini e festoni, al fine di migliorare l’inserimento dei bambini.
Insomma, credo che la scuola di Sofia (il preside, gli insegnanti e tutti i collaboratori) meriti sicuramente un forte apprezzamento: non ho osservato nessuna rassegnata decadenza, ma anzi un tangibile impegno nel conseguire un progressivo miglioramento dell’insegnamento e nel rimanere al passo coi tempi. E sicuramente, almeno rispetto ai miei tempi, ci sono riusciti.
Ancora complimenti.
Sono il padre di un’adorabile bambina ma anche un ingegnere avvezzo ad usare ragione e numeri per valutare il bene o il male delle cose. Trascuro il profondo disprezzo per quei genitori che vedono complotti e cospirazioni in ogni dove, non credono a nessun documento ufficiale ma poi accettano senza problemi qualsiasi segnalazione indimostrata/indimostrabile che sia semplicemente anti-ufficiale (qualsiasi cosa voglia dire).
Mi vorrei concentrare su un’altra forma d’ ignoranza a mio parere molto più grave: mi riferisco alla totale incapacità ad affrontare un chiaro discorso statistico da parte dei medici.
Nessuno (né i medici di base, né i documenti ufficiali del ministero o almeno nessuno di quelli che sono riuscito a trovare) ha mai illustrato con un minimo di competenza un quadro numerico fatto di statistiche ufficiali e di rischi (in termini probabilistici).
Il discorso è invece (nella sua essenza) estremamente semplice e si presta benissimo ad una (quasi banale) analisi probabilistica:
Consideriamo una generica malattia M per la quale esista un vaccino V. Sia Ma la probabilità di ammalarsi di M senza aver fatto il vaccino (per semplicità consideriamo 0 la probabilità di ammalarsi facendo il vaccino). Siano ora Gm la probabilità di pagare gravi conseguenze a seguito della malattia M (una volta che ci si è ammalati) e Gv la probabilità di pagare gravi conseguenze a seguito del vaccino.
La scelta ottima nell’interesse del bambino è quella che minimizza la probabilità di conseguenze gravi …. ovviamente si può discutere a lungo su quali conseguenze si possano ritenere gravi e quali meno gravi, ma non credo sia questo il problema.
In realtà Gm è per molte malattie assolutamente noto, così come Gv, anzi esistono riferimenti UFFICIALI con statistiche storiche anche in più nazioni. In pratica quindi la probabilità di pagare gravi conseguenze è:
Il problema vero è valutare Ma: infatti Ma è molto diverso nel caso in cui tutti gli altri si vaccinino oppure no e qui sta fondamentalmente l’ipocrisia del sistema. Facciamo un esempio numerico:
Supponiamo che ci sia una terribile furuncolite fulminante che porta alla morte nel 60% dei casi (Ga) ed è anche estremamente contaggiosa, tanto che la probabilità di ammalarsi sia estremamente alta (diciamo il 30%). E’ ovvio che se esistesse un vaccino, anche se LETALE nel 3% dei casi, sarebbe estremamente saggio vaccinarsi: infatti si avrebbe il 3% di probabilità di morire contro il 24% !
Supponiamo però che il vaccino contro la furuncolite fulminante sia reso obbligatorio per legge: dopo pochi anni la probabilità di ammalarsi crollerebbe diciamo fino all’ 1% (o anche meno visto che sarebbe estremamente difficile venire in contatto con persone infette); bene: in questo caso sarebbe assolutamente più saggio NON VACCINARSI, in quanto si avrebbe appena lo 0.6% di probabilità di morire per la furuncolite contro il 3% per il vaccino!
Nessun medico o documento ufficiale mi ha mai presentato valori numerici di questo tipo, né ha messo in evidenza che l’nteresse collettivo può essere contrario a quello del singolo in qualche caso. Ignoranza ed ipocrisia.
Ho sempre trovato fastidioso che su una pagina web i link si aprissero in un modo “inatteso”, su un pop-up, una nuova pagina, un lightbox o anche un div interno alla pagina originaria.
Sono tutte soluzioni che hanno i loro vantaggi e il loro significato in certi contesti, ma comunque generano un comportamento inaspettato e non controllato, rendono non funzionante l’history della navigazione e complicato l’accesso all’url della pagina.
Ciò nondimeno, su Caasa, in particolare sulla pagina dei risultati il link ai singoli annunci, sui portali originali, veniva aperto su una nuova pagina, in modo da garantire che l’utente tenesse aperta anche la pagina di ricerca su Caasa e non si “perdesse” finendo sul nuovo sito.
E bene, qualche giorno fa, mettendo online qualche modifica di poco conto su titoli e descrizione, ho rimosso il target=”_blank” che era presente in quei link. Cosa aspettarsi in termini di pagine per visita, frequenza di rimbalzo e permanenza sul sito ?
Ebbene, incredibilmente (almeno per me), l’effetto è stato straordinariamente sensibile ed estremamente positivo:
Non c’è stato un sensibile miglioramento negli utili pubblicitari (ma si sa che i click sono essenzialmente connessi al numero di visitatori non di impressions).
Nella mia esperienza non avevo mai riscontrato cambiamenti così significativi e in precedenza avevo ottenuto dei cambiamenti positivi (ma non così ampli) solo attraverso un sensibile miglioramento della velocità di visualizzazione delle pagine.
Non sono un fan di PHP, ma lo uso essenzialmente per utilizzare WordPress (per questo blog ed anche per quello di Caasa); non aggiorno quindi frequentemente la versione di PHP, anche perché sul server utilizzo Centos, che mette sì a disposizione yum come eccellente sistema di aggiornamento, ma non è certo il massimo relativamente alla frequenza con cui mette a disposizioni gli aggiornamenti.
Per farla breve, fino a stamattina avevo installato ed in uso PH 5.1, ma ho scoperto che l’ultimo aggiornamento di wordpress (3.2.1), richiede almeno PHP 5.2. Ovviamente (?) Centos (attraverso i suoi repositories ufficiali) non mette a disposizione che la versione 5.1 e non avevo assolutamente intenzione di “tentare” procedure complesse e “rischiose” (a che fine, in effetti ? :)) . Beh però una ricerca su google potevo pure tentarmela … bene ho trovato qualcuno che ha reso le cose davvero semplici e funzionali: ha creato un repository per yum installabile con un rpm e poi la versione di PHP più aggiornata che si sostituisce a meraviglia a quella “originale” … se siete nella mia stessa situazione (Centos 5.5/5.6 e volete installare/aggiornare WordPress alla versione 3.2.1), date un’occhiata qui.
E non dimenticate di riavviare apache !